
La seconda edizione del Premio Confapi Donna a Terni celebra il ruolo delle imprenditrici, promuove la parità di genere e incentiva la certificazione per un ambiente di lavoro più equo.
Confapi Donna Terni: un riconoscimento alla leadership femminile nel mondo delle PMI
La conferenza stampa per la presentazione della seconda edizione del Premio Confapi Donna a Terni ha posto al centro del dibattito il ruolo della donna nelle piccole e medie imprese, un settore ancora fortemente caratterizzato da una predominanza maschile. L’evento ha visto la partecipazione di Orietta Tribolati, Presidente Confapi Donna, Francesco Ferranti, Presidente della Provincia di Terni, l’avvocato Vittorina Sbaraglini, Consigliere Pari Opportunità della Provincia di Terni, e Valentina Vittori, imprenditrice e responsabile tecnico di Interamna Acciaio.
Premi e riconoscimenti alla seconda edizione
Alle vincitrici del premio, previsto per giugno, verranno assegnati tre premi realizzati da artisti umbri locali. “Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza delle pari opportunità nel mondo del lavoro e sull’introduzione di maggiore elasticità negli orari aziendali”, ha sottolineato Tribolati che ha anche anticipato l’apertura del primo sportello CONFAPI a Terni per la certificazione di parità di genere.
Confapi: un punto di riferimento per il territorio
La missione di Confapi in Umbria è quella di diventare un punto di riferimento sempre più forte per le piccole e medie imprese, interpretando le esigenze del territorio e fornendo strumenti concreti per la crescita e l’inclusione. “Vogliamo essere centrali nella percezione dei bisogni delle imprese e delle lavoratrici”, ha affermato il Presidente Confapi Cesare Cesarini – la seconda edizione del Premio Confapi Donna rappresenta non solo un riconoscimento alle imprenditrici del territorio, ma anche un’opportunità per ribadire l’importanza di un cambiamento culturale e strutturale nel mondo del lavoro, affinché la parità di genere sia finalmente una realtà consolidata e non solo un obiettivo da perseguire. I requisiti della certificazione di parità di genere rappresentano un punto di riferimento per le imprese che vogliono garantire un ambiente lavorativo più equo”.
Il ruolo della Consigliera Pari Opportunità
L’avvocato Vittorina Sbaraglini, Consigliera Pari Opportunità della Provincia di Terni, ha sottolineato l’importanza dell’informazione per superare gli ostacoli che ancora frenano la parità di genere nelle aziende. “Il primo ostacolo è la disinformazione. Il nostro compito è fare formazione e informare lavoratori e datori di lavoro sui loro diritti e doveri. Organizziamo convegni e incontri per fare da mediatori tra lavoratori e aziende prima che si arrivi a un contenzioso – ha dichiarato – sebbene ci siano ancora poche richieste di intervento, le aziende del territorio sono più propense ad adeguarsi alle nuove normative per migliorare la loro visibilità sul mercato. Molte imprese, essendo di piccole dimensioni, cercano di rispettare le normative per ottenere vantaggi competitivi – ha aggiunto.
L’ufficio del Consigliere di Parità, sia a livello nazionale, regionale che provinciale, si impegna affinché tali principi vengano rispettati. Dal 2022, anno in cui la certificazione è stata introdotta, si è lavorato per sensibilizzare aziende e istituzioni sull’importanza della conciliazione tra vita professionale e familiare, un tema che riguarda sia le donne che gli uomini.
“La parità di genere non significa solo garantire alle donne un trattamento equo, ma anche riconoscere che gli uomini devono poter godere degli stessi diritti in ambito familiare. È fondamentale che anche i padri possano usufruire di permessi e orari flessibili, affinché il bilanciamento tra vita privata e lavoro non sia più una prerogativa femminile”, ha spiegato Sbaraglini.
La testimonianza di Valentina Vittori: competenza oltre il genere
Valentina Vittori, alla guida di Interamna Acciaio, ha offerto una prospettiva chiara e decisa sulla questione dell’uguaglianza di genere nel settore industriale: “Non è importante che sia una donna a capo dell’azienda, ma che chiunque ricopra un ruolo di responsabilità abbia le competenze necessarie – ha affermato – la questione femminile nel mondo della metalmeccanica è ancora influenzata da una radicata cultura maschile, che si riflette nell’assenza quasi totale di operai donne nel settore. Non ho mai trovato una donna che monti carpenteria o altre tipologie di materiale pesante, ma esistono saldatrici e gruisti donne, il che è un segnale positivo. Per questo collaboro con diverse scuole del territorio per incentivare la partecipazione femminile agli studi tecnici e industriali – ha sottolineato la Vittori – spero sempre di vedere più ragazze iscriversi a questi percorsi, perché una donna può svolgere gli stessi compiti di un uomo, soprattutto nelle posizioni di progettazione e gestione tecnica. Nella mia azienda, per lo stesso motivo di parità di genere, non ho problemi a concedere permessi di paternità, anche se si tratta del mio responsabile tecnico. Ciò che conta è la competenza, non il genere”, ha concluso Vittori.
.
Scopri di più da UMBRIAreport
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.