Un invito a vivere l’Umbria autentica: borghi incantati, tradizioni millenarie e sapori indimenticabili nelle Terre Arnolfe
Cara Matilde,
Con quale gioia ho ricevuto la tua lettera dello scorso gennaio! Che notizia felice mi hai dato: tuo figlio finalmente si è sposato, e già immagino l’emozione della cerimonia, i volti commossi e la chiesa con i suoi addobbi, di cui sono certa, ti sarai occupata personalmente. Deve essere stato un giorno memorabile, e spero che tu possa raccontarmelo nei minimi dettagli quando ci incontreremo.
Anche noi abbiamo da raccontarti una grande novità. Gianfranco ed io abbiamo deciso di riportare a nuova vita la vecchia casa di campagna in Umbria. Ti ricordi l’antico casale di pietra che un tempo apparteneva alla famiglia di mio marito? Era ridotta a poco più che un rudere, ma il suo fascino è sempre rimasto intatto. Con grande fatica, e devo ammettere anche con qualche diverbio (inevitabile quando si mettono mano e cuore in un’impresa simile), l’abbiamo restaurata. Ora le sue stanze, pur mantenendo il carattere di un tempo, risplendono di luce e calore. Il camino nel salotto arde di una fiamma vivace, e dal terrazzo si gode di una vista che abbraccia le verdi colline umbre.
Lasciare Milano per trasferirsi nella campagna umbra è stato come passare da una sinfonia frenetica a una melodia lenta e rasserenante. La campagna umbra mi ha accolto con i suoi silenzi, interrotti solo dal canto degli uccelli e dal fruscio del vento tra gli ulivi. Ogni mattina qui è un piccolo miracolo: l’alba che colora le colline, il profumo della terra appena lavorata, il piacere di un caffè sorseggiato davanti a un panorama che sembra dipinto. Ho imparato a riconoscere il suono della pioggia sulle foglie e a godere del tempo che si dilata, senza fretta.
Alla scoperta delle Terre Arnolfe
La nostra casa si trova in un angolo del cuore verde d’Italia, un territorio detto Terre Arnolfe – tra Todi, Spoleto e Terni – che comprende Acquasparta, San Gemini, Montecastrilli, Avigliano Umbro e Cesi.
Qui tutto sembra respirare la storia. I monti Martani, le vallate ricamate di uliveti e vigneti, i borghi arroccati che raccontano leggende d’altri tempi… ogni cosa invita alla contemplazione. Ti piacerebbe, ne sono certa, passeggiare per le vie di San Gemini, dove l’eco delle feste medievali sembra non spegnersi mai, o visitare l’Antica Carsulae che sussurra storie d’impero. E che dire di Acquasparta, con le sue radici nell’Accademia dei Lincei? Ogni angolo di questa terra è un piccolo mondo, un microcosmo di bellezza e cultura che tu e Filippo dovete assolutamente conoscere e per questo motivo desideriamo invitarvi per le prossime vacanze.
Per rendere il vostro viaggio ancora più piacevole, ho preparato un itinerario che ci permetterà di esplorare insieme i luoghi più incantevoli e autentici, ma prima lascia che ti racconti qualcosa sulle Terre Arnolfe, questo affascinante territorio che sarà il cuore del nostro viaggio, che ho imparato a conoscere, grazie anche alle preziose informazioni di amici che qui ci sono nati.
Le Terre Arnolfe sono una regione storica dell’Umbria, il cui nome deriva da Arnolfo, un antico signore di queste terre che nel Medioevo furono a lungo contese tra l’impero e la Chiesa. Fu l’imperatore Enrico II, infine, a sancirne il passaggio sotto il controllo papale, ma le tracce del loro passato risuonano ancora oggi in ogni borgo, torre e sentiero.
Le Terre Arnolfe, per fortuna, non sono difficili da raggiungere: in auto, basterà prendere l’autostrada A1 fino a Orte e poi seguire la superstrada E45, che vi porterà proprio nel cuore del territorio, oppure in treno, potrete arrivare fino a Terni o Narni-Amelia, da dove partono autobus locali. Da Milano potrai arrivare all’aeroporto di Perugia, che dista circa 40 minuti da casa nostra.
Cesi: la porta della meraviglia umbra
Il nostro itinerario parte da Cesi, “porta della meraviglia” di queste terre. Questo borgo, che domina le colline umbre dalla sua posizione strategica, è stato abitato fin dai tempi dagli antichi Umbri, uno dei popoli più antichi d’Italia. La sua importanza era tale che ancora oggi si possono ammirare le tracce di mura ciclopiche, necropoli e i resti di templi sul monte Torre Maggiore. I reperti archeologici, custoditi al Museo Archeologico di Terni, testimoniano che Cesi era un centro tra i più potenti dell’Umbria meridionale.
La storia di Cesi è intrecciata a quella di Carsulae e delle Terre Arnolfe. Dopo la “ruina di Carsulae”, molti abitanti si rifugiarono a Cesi, che divenne il cuore pulsante del territorio fortificato delle Terre Arnolfe. Con il tempo, questo borgo divenne non solo un centro strategico, ma anche il simbolo del potere di questa regione, tanto da essere conteso da Terni, Todi e Spoleto.
Il borgo raggiunse il suo massimo splendore tra il XVI e il XVII secolo, quando furono costruiti gli eleganti palazzi nobiliari che ancora oggi arricchiscono il centro storico. Tra questi spicca il Palazzo Cesi, voluto da Paolo Cesi nel 1525.
Il fascino di questo borgo-territorio è amplificato dal paesaggio che lo circonda. Immagina di passeggiare lungo i vicoli silenziosi, di salire fino alla Rocca di Cesi sul monte Sant’Erasmo, esplorare i cunicoli e le grotte che si trovano sul Monte Eolo che raccontano di streghe, città sotterranee e mazzamorelli, i folletti dei martani.
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