Impegno e crescita nella tradizione italiana: l’artigianato locale trova nuova linfa
Il cachemire firmato da Brunello Cucinelli continua a guadagnarsi il favore del pubblico internazionale, ma senza perdere la sua essenza. Dopo il successo di Solomeo, ora è il turno di una nuova avventura nel cuore dell’Italia.
Brunello Cucinelli, noto imprenditore e figura “umanista” dell’Umbria, non smette di sorprendere. Con una performance finanziaria eccezionale nel 2022 e previsioni ancora più brillanti per il 2023, Cucinelli non segue il trend tipico delle grandi multinazionali. Invece di esternalizzare, si impegna a rafforzare le radici italiane, trovando nuove opportunità di produzione proprio in Italia, dove l’artigianato è un’arte ma il lavoro è spesso scarsamente disponibile.
Il prossimo capitolo di questa storia si svolge a Penne, in Abruzzo. Qui, in un edificio preesistente e ora riqualificato, nascerà un nuovo polo produttivo di Cucinelli. Già a novembre, si prevede che la prima fase della produzione entrerà in funzione. Secondo Luca Speranza, giornalista de Il Pescara, si stima che inizialmente verranno assunti circa 70 lavoratori, con un totale di circa 100 entro la fine del 2023. Man mano che il progetto avanza, l’azienda prevede oltre 300 assunzioni tra personale di fabbrica, impiegati e altri dipendenti. Il nuovo stabilimento avrà una superficie di oltre 5.000 metri quadrati.
L’infrastruttura locale beneficerà anche di miglioramenti, inclusa una nuova rotatoria sulla statale 81 e un depuratore aggiornato, come annunciato dall’amministrazione comunale.
Ma l’iniziativa di Cucinelli non passa inosservata: altre importanti aziende italiane hanno già manifestato interesse verso il crescente polo moda di Penne, segno di un rinnovato vigore per l’industria della moda italiana.