Un settore in crescita che potrebbe cambiare le sorti della regione
Un settore in crescita che potrebbe cambiare le sorti della nostra regione, ma non decolla. È questa la sintesi che emerge dalle parole di Nadia Pellegrini, candidata di Alternativa Popolare alle elezioni regionali, che ha le idee molto chiare su cosa manca al turismo umbro. Nonostante un incremento degli arrivi registrato dalla ricerca della CNA, l’Umbria non riesce a trattenere i visitatori abbastanza a lungo per far crescere significativamente l’economia locale.
Secondo Pellegrini, il problema è semplice: il turismo umbro attira, ma non convince a restare. “Gli investimenti fatti in comunicazione hanno funzionato, hanno portato più gente. Ma i benefici per l’economia regionale? Non ci sono stati. Non è stato raggiunto l’obiettivo”, afferma Pellegrini, che ha vent’anni di esperienza come direttrice di agenzie per il lavoro e cinque come Segretario Regionale di Confintesa. A suo parere, il tipo di comunicazione promossa ha attratto un turismo “mordi e fuggi”, fatto di gruppi che si fermano solo per poche ore, senza nemmeno pernottare o consumare un pasto completo.
Il paragone con il Trentino Alto Adige è d’obbligo. Nel solo agosto 2024, il Trentino ha registrato oltre 6 milioni di presenze, un record che è stato possibile grazie all’investimento in proposte di turismo attivo, come il cicloturismo e il trekking, che invitano a una permanenza prolungata. La nostra regione ha risorse ambientali, storiche e culturali di inestimabile valore, ma è in ritardo. Le poche piste ciclopedonali esistenti sono spesso poco segnalate e non riescono a diventare un vero motore di attrazione.
Eppure, le potenzialità ci sono, specialmente se pensiamo ai borghi umbri. “Le camminate per i borghi”, afferma Pellegrini, meriterebbero una comunicazione specifica e mirata, diversa dalla solita retorica del “Cuore Verde d’Italia”. I nostri borghi, molti dei quali perfettamente conservati, sono capaci di stupire e incantare chiunque li visiti, ma l’attenzione che ricevono è ancora insufficiente. Occorre valorizzare queste bellezze se vogliamo far crescere la permanenza media dei turisti in Umbria.
Una risposta potrebbe arrivare anche dalla tecnologia. L’intelligenza artificiale, attraverso l’utilizzo di chatbot e app, potrebbe suggerire itinerari, descrivere le meraviglie architettoniche e artistiche e persino consigliare i migliori ristoranti locali per una cena tipica. Pellegrini suggerisce di costruire su questi spunti pacchetti turistici settimanali a costi contenuti, capaci di attrarre un numero crescente di visitatori interessati a esperienze più autentiche e profonde.
L’Umbria ha tutto il potenziale per diventare una destinazione che non solo si visita, ma nella quale si desidera rimanere. Il percorso da seguire è quello di una comunicazione più mirata e di un investimento reale nelle infrastrutture turistiche, per trasformare l’attrazione iniziale in un amore a lunga durata. La sfida è aperta, e Nadia Pellegrini sembra pronta a raccoglierla.
Nadia Pellegrini