La 18/a edizione della Festa del Cinema di Roma, evento che ha subito molteplici cambiamenti nel corso degli anni, apre con il film d’esordio alla regia di Paola Cortellesi “C’è ancora domani”
È la 18/a edizione di un festival che ha già cambiato pelle (e direzioni) tante volte cercando identità. Archiviato il periodo ambizioso di sfidare i blasonati come la Mostra del Cinema di Venezia ha da qualche tempo puntato, in questo supportato molto anche dalla dinamica sezione autonoma di Alice nella città, a radicarsi sul territorio, con iniziative tutto l’anno e tanti luoghi di festival diffusi. Questa volta, la seconda con la direzione artistica di Paola Malanga e la presidenza della Fondazione cinema per Roma di Gian Luca Farinelli, in programma c’è tanta musica, tanti documentari, molte serie tv, tanto cinema dal festival di Cannes, alcuni film attesi e numerosi personaggi interessanti negli incontri con il pubblico (una delle cose caratterizzanti la Festa di Roma dall’inizio). È come se il cinema fosse un motore, un polo attrattivo più che il centro di tutto: un modo per incontrare l’interesse del pubblico e non solo degli addetti ai lavori. Non è un caso che in biglietteria i due episodi in anteprima della serie fenomeno Rai Mare Fuori 4 siano tra i più richiesti. Il feeling con la platea cittadina è del resto la ragione stessa dell’esistenza della Festa del cinema di Roma, un festival cittadino importante (fortissimo anche il legame con le scuole) come accade anche altrove: Berlino, Londra, Torino ad esempio.
Film attesi in premiere: C’è ancora domani di e con Paola Cortellesi, storia che è un dichiarato omaggio ad Anna Magnani, scomparsa 50 anni fa e a cui è dedicata la locandina della Festa del cinema. Cortellesi con accanto un Valerio Mastandrea marito-padre padrone nella Roma misera del primo dopoguerra, è una donna coraggiosa e determinata a cambiare il proprio destino. Mi fanno male i capelli di Roberta Torre, anche qui un film omaggio ma ad un’altra grande, Monica Vitti, ‘interpretata’ da Alba Rohrwacher. Volare, esordio alla regia di Margherita Buy, una commedia autoironica sulla sua paura di prendere l’aereo. Cento Domeniche di Antonio Albanese che in questa quinta regia prosegue a raccontare l’Italia delle persone perbene sempre a disagio nel nostro paese di storture e paradossi. Nuovo Olimpo di Ferzan Ozpetek, una storia d’amore di sguardi, sesso, appuntamenti mancati tra due uomini raccontata, con la complicità di una strepitosa Luisa Ranieri – Mina, dagli anni ’70 ad oggi. Posso entrare? An Ode to Naples di Trudie Styler tutto incentrato sull’amore per la città del Vesuvio.
Film da non perdere (da altri festival): tantissimi titoli a cominciare da Il ragazzo e l’airone del maestro indiscusso dell’animazione giapponese Hayao Miyazaki per proseguire con la Palma d’oro a Cannes Anatomia di una caduta di Justine Triet con Sandra Huller protagonista anche di The Zone of Interest di Jonathan Glazer (Gran Premio Speciale della Giuria a Cannes 2023), La Passion de Dodin Bouffant di Trân Anh Hùng con Juliette Binoche e Benoît Magimel (anche questo premiato a Cannes), Firebrand di Karim Aïnouz con Jude Law Enrico VIII e Alicia Vikander, Catherine Parr sua sesta moglie, La chimera di Alice Rohrwacher con Josh O’Connor protagonista, Orlando, ma biographie politique di Paul B. Preciado (tre premi a Berlino) che porterà sul red carpet una manifestazione di transgender di varie associazioni italiane.
Serie tv: Mare Fuori 4 di Ivan Silvestrini ma anche I leoni di Sicilia di Paolo Genovese con Miriam Leone, Michele Riondino; La Storia di Francesca Archibugi dal romanzo di Elsa Morante con Jasmine Trinca e Elio Germano; Suburræterna di Ciro D’Emilio, Alessandro Tonda con Giacomo Ferrara, Filippo Nigro.
Documentari: da Mur, esordio alla regia di Kasja Smutniak (racconto delle migrazioni al confine tra Polonia e Bielorussia), Roma, santa e dannata, un viaggio nella notte romana in cui Roberto D’Agostino racconta all’amico Marco Giusti, ripresi da Daniele Ciprì, perché Roma è unica e infernale e capace di tutto; Unfitting, corto d’esordio di Giovanna Mezzogiorno con Carolina Crescentini attrice vessata; Enigma Rol di Anselma Dell’Olio su Gustavo Rol, sensitivo torinese amico e consulente di tanti cineasti italiani.
Tanta musica: ci sono i Negramaro e Zucchero, l’omaggio a Giorgio Gaber, l’epica Bussola di Sergio Bernardini, Fela Kuti (raccontato da Daniele Vicari) e la riscoperta di Anita Pallenberg, modella, attrice, musa dei Rolling Stones (Brian Jones e Keith Richards) e poi compagna di Mario Schifano. E infine gli incontri a cominciare da Isabella Rossellini, premiata alla carriera, per proseguire con Monica Bellucci e le sue lettere/memorie a Maria Callas, poi ancora gli affabulatori Gianfranco Rosi e Giuseppe Tornatore. (ansa)